Nella camera del mostro si urla, al telefono si bisbiglia

(Poesia Mi sveglio- Elena Cerasetti)

 

1522Mi sveglio

il mio corpo nudo una stanza

accendo la luce e fra la porta e il letto c’è lui

lo guardo temendo per la mia nudità sotto le coperte

gli chiedo come hai fatto a entrare

lui mi dice ho forzato la finestra e sono entrato da lì

io ho paura per me e per la mia stanza

devo distrarlo dalla mia paura

gli dico adesso può entrare chiunque

il giorno dopo lui mette una grata di ferro nero

al posto della finestra forzata
Stacco

 

Un poeta diceva che la violenza è una mancanza di vocabolario; è probabile.

Nella violenza non c'è però nulla di poetico e quindi nella mente delle donne vittime di violenza e di stalking è necessario che si fissi nella memoria un numero: 1522. Questo è il numero del servizio di Help Line Violenza e Stalking.

E' un servizio gratuito promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Pari Opportunità, gratuito e attivo 24h su 24 dove è possibile anche chattare con una operatrice in molte diverse lingue.

In un momento in cui si è costretti ad una vicinanza coatta all'interno delle case in tutta Italia, le fragilità sono ulteriormente in pericolo.

Gli appartamenti sono continuamente presidiati dal mostro.

Ogni stanza può essere il luogo prescelto dal mostro.

In ogni momento il mostro può agire e chiedere aiuto diventa difficile se non impossibile.

E la via di fuga preclusa, ammesso sia già conosciuta.

 

che regno è dove regno ahimé? perché mi lamento?

perché ciò che avevo

- uno sposo, un sogno, una casa -

si è trasformato nella mia prigione?

mio dio se solo i miei piedi non fossero inchiodati a questo suolo

se solo non sentissi questo atroce dolore alla testa alle tempie ai fianchi

se solo non avessi un ventre e seni così gonfi

e occhi così vuoti

se solo potessi girarmi da una parte all’altra del mio corpo

un po’ di qua un po’ di là

al suono del mio lamento

se solo potessi tacere e invece nulla

resto a terra schiava come un tronco schiantato dal fulmine

con il cranio rasato a lutto
Stacco
 

 

Eliana Ascoli, da 15 anni operatrice e psicologa del Telefono Rosa che gestisce le richieste di aiuto per l’1522, in una intervista rilasciata a La Repubblica il 21 marzo 2020 dice: "Stare a casa forzatamente sta aumentando in maniera esponenziale gli episodi di violenza anche in situazioni in cui, fino a prima della quarantena, non si erano mai palesate dinamiche violente.

La noia, l'ansia e il nervosismo che viviamo in questi giorni stanno accentuando ancor di più le dinamiche delle famiglie violente".

 

entro piano nella stanza del matto

non apro le finestre entro nella sua stanza che dorme

la nuca è immobile il suo corpo non sente

il suo corpo nudo una stanza

porte del corpo le finestre e gli usci

e pozzi e fosse e caverne e bottiglie e scatole

e astucci e valigie e barattoli e casse e borse

e armadi e forni e tavoli

e soprattutto la stanza il suo corpo
Stacco

 

A fragilità si cumula fragilità: molte sono le telefonate effettuate dai figli delle madri che hanno subito violenza. Figli su cui a volte il mostro ha riservato lo stesso trattamento.

 

L'1522 è direttamente collegato con Pronto Soccorso e Forze dell'ordine ma molte donne non sono a conoscenza dell'esistenza di una chat e, se lo sono, in questo momento è ancora più difficile trovare un angolo o un semplice momento di privacy per chiamare.

Sul sito www.1522.eu si trova un decalogo di comportamenti da tenere per tentare di inibire la violenza.

 

A una quarantena imposta dal Covid-19 si somma una quarantena post trauma, la cui durata può essere lunga tutta la vita.

Trovare un aiuto diventa fondamentale!

Se dai balconi si canta, nella stanza del mostro si urla o si tace per il dolore.

E chiamare può essere la salvezza.

Aggiungiamo anche due link fondamentali.

Il primo per valutare se si vive una situazione di disagio compilando un questionario online, il secondo della Regione Lombardia dove trovare gli indirizzi dei centri antiviolenza e molto altro.

 

se questo è il cosmos l’ordine voluto e programmato

io rivoglio il caos delle origini dell’esistenza

ora che più nulla ho fuori di me

ora che null’altro potrò perdere

sollevo la testa dal suolo raddrizzo il collo

così riparo la mia finestra la grata è stata rimossa

ora ho messo una veneziana bianca leggera ariosa

osservo il funzionamento di alcuni meccanismi

sono orgogliosa del mio lavoro                                                                                  PUNTO!